L’antico filosofo Aristotele disse: “C’è un solo modo per evitare le critiche: non fare nulla, non dire nulla, non essere nulla.” Quindi, come affrontare le critiche online?

Evidentemente il problema degli haters era già presente nell’antica Grecia, ma sicuramente il modo di gestirli è cambiato in modo radicale con l’evoluzione della comunicazione e dei social network.

Per chi lavora con internet ed è a contatto con gli altri sulla rete è impossibile non essere incappati, prima o poi in commenti denigratori volti solo a sminuire il proprio lavoro.

Ovviamente è capitato a più riprese anche a me, sicuramente sarà capitato anche a te se già lavori sulla rete; ma, se ancora non hai iniziato a lavorare on-line, è bene che tu ti prepari, perché, purtroppo, accadrà anche a te, inevitabilmente.

In particolare quando il tuo lavoro ti porterà ad essere visibile e ad avere successo: più successo avrai, più attirerai critiche e haters.

Cosa fare quando, dopo ore o giorni di impegno e fatica spesi su un progetto, un articolo, un video trovi nella sezione dei commenti un attacco a te e al tuo lavoro?

La prima cosa, fondamentale, è discriminare tra critica valida e messaggio d’odio fine a se stesso.

Non sottovalutare le critiche sensate, rischieresti di non renderti conto di aspetti migliorabili del tuo lavoro e finiresti per perdere un’occasione di crescita e confronto.

Spesso si impara molto da chi ha opinioni diverse dalle nostre e si possono trarre spunti innovativi a vedere le cose sotto una prospettiva diversa.

Se si tratta di questo tipo di critica, analizzala, valutane la validità e resta aperto ad imparare.

Se invece si tratta puramente di un attacco immotivato a te, come persona o al tuo lavoro, senza una critica circostanziata ma con il solo interesse a umiliarti o a sminuire il tuo lavoro, allora entriamo a tutti gli effetti nel mondo degli haters.

Haters, come affrontare le critiche online?

Chi è un hater?

Analizzare il perché una persona normale, uno che magari ti saluta quando lo incontri al bar o sulla metro, nel semi-anonimato di internet si trasforma in un mostro sputa-insulti mi ha aiutata molto a prendere le distanze emotive da questo tipo di attacchi, senza permettere loro di scalfire la sicurezza in me stessa.

Si tratta di un fenomeno molto diffuso, purtroppo, che affonda le sue radici nel bullismo, con la differenza che, molto spesso, un hater non ti direbbe le stesse cose che scrive se ti incontrasse faccia a faccia e non ha bisogno di un gruppo per agire.

Ecco alcune tipologie di haters:

  • Quelli che “non ci credo, non è vero”: loro hanno la verità in tasca e tutto quello che dici tu sono bugie.
  • Quelli che odiano per partito preso tutto e tutti, insultano senza motivo, i cosiddetti trolls.
  • Quelli che criticano per sentito dire, non hanno mai provato l’articolo o il servizio ma sono prevenuti su tutto e spesso danno voce e fanno eco ai “non ci credo” di altri.
  • Gli invidiosi e i competitors con la strategia dell’odio. Spesso si avvalgono di fake account e possono organizzarsi in vere e proprie campagne d’odio per distruggere materialmente la concorrenza.

La ragione fondamentale per cui un hater colpisce è la sua insicurezza personale.

Come esseri umani abbiamo tra i bisogni fondamentali il riconoscimento sociale.

Un individuo che non riesce ad ottenere questo risultato ha fondamentalmente 3 scelte quando incontra qualcuno che ha avuto successo:

  • Identificarsi con le opinioni e i valori di chi ha avuto successo e “fare gruppo”. Questa può essere una reazione positiva. Si tratta, in qualche modo, di godere della visibilità e del successo sociale di qualcuno di riflesso, come fanno i fan che si realizzano in un’identità di gruppo.
  • Apprezzare le qualità che hanno portato quella persona al successo e prendere ispirazione per migliorare se stesso e ottenere personalmente lo stesso successo.
  • Cercare di distruggerne l’immagine, sminuendo il successo ottenuto, minandone la sicurezza e la credibilità.

La terza scelta è quella che prendono gli haters.

Per loro è più facile distruggere gli altri piuttosto che lavorare su se stessi per costruire qualcosa.

Diventa, per loro, una necessità abbattere gli altri per portarli al proprio livello.

Concentrandosi a distruggere chi ha successo si distraggono dalla propria mediocrità.

Nel messaggio di un hater si nasconde, spesso, la proiezione dei propri insuccessi, si rifiutano di ammettere che qualcuno possa raggiungere il successo, questo è per loro in qualche modo rassicurante: dal momento che loro non hanno avuto successo, non credono al fatto che altri siano in qualche modo arrivati.

Ammetterlo significherebbe affrontare le loro debolezze e i motivi per cui non sono riusciti (anche se spesso non hanno neppure provato).

Haters, come affrontare le critiche online?

Capire che dietro un hater c’è una persona, mi ha aiutata a non cadere nella loro trappola e a non farmi trascinare giù, mantenendo la mia sicurezza e continuando a lavorare sempre a testa alta.

Ok, ma ora…come affrontare in modo pratico un hater?

  • Tempismo: non rispondere sull’onda emotiva, meglio prendere qualche minuto per ragionare con calma e scegliere la migliore strategia di gestione, ma non aspettare troppo: anche il silenzio è un messaggio.
  • Don’t feed the hater: Non mostrare il fianco all’hater scendendo al suo livello, il tuo pubblico ti guarda.

Nell’interagire con la persona che ti attacca, evita di scendere allo stesso livello, evita di contro attaccare con le stesse armi.

Innanzitutto non ne vale la pena, ma in secondo luogo, dimostreresti solamente la tua insicurezza, confermando che l’hater ha colpito nel segno ed è riuscito a farti perdere terreno portandoti più giù, al suo livello.

Ricordati che sei su una piattaforma pubblica e che, con la tua risposta, non stai parlando solo al singolo individuo, ma anche a tutto il tuo pubblico e la tua immagine, il tuo brand, potrebbero subire più danni dalla tua risposta sbagliata piuttosto che da un singolo attacco ingiustificato.

  • Non cedere alla tentazione di cancellare i post o di bannare utenti che la pensano in modo diverso da te. Sarebbe una ulteriore arma in mano agli hater. In internet non si può tenere nascosto nulla e una mossa del genere ti porterebbe a instillare il dubbio anche in chi ha fiducia in te.
  • Quando è possibile cerca di trasformare l’hater in follower. Come dicevo prima, un hater è una persona che ha bisogno di essere ascoltata. Rispondi al messaggio, dai attenzione alla persona che lo scrive e cerca di “smontare” la tensione. Se rispondi sul contenuto e non sulla forma potresti aprire una breccia di comunicazione con l’interlocutore arrabbiato, potresti convincerlo della tua affidabilità e persino portarlo dalla tua parte.
  • Cerca di prendere questi messaggi con leggerezza e ridici su, ridere è catartico. Se possibile, girali a tuo favore. Alcuni creatori di contenuti on-line sono riusciti a trasformare i numerosi messaggi di odio ricevuti in nuovi contenuti fantastici, pieni di ironia e che hanno aumentato la loro visibilità. Hanno tolto agli haters il loro potere denigratorio e ne hanno tratto un vantaggio in modo brillante.

Se sei un creativo del web puoi girare questa situazione a tuo favore come hanno fatto per esempio il digital creator americano Dylan Marron che ha deciso di contattare i suoi haters telefonicamente e ne ha creato un Podcast che è un interessante esperimento psicologico “Conversations with people who hate me” (dialoghi con i miei haters).

Oppure come la divertente Youtuber, Madylin, che ha saputo trasformare i metaforici limoni in limonata e, come anche altri colleghi youtuber hanno fatto, ha creato un video, scrivendo canzoni con i soli messaggi dei suoi haters, ricevendo quasi 10 milioni di view: “ No Offence”.

Fai una ricerca su Youtube per vedere con i tuoi occhi i loro splendidi lavori.

Un’ultima cosa fondamentale.

Non permettere all’opinione di qualcuno di intaccare la tua sicurezza e i risultati che hai raggiunto.

Tu devi essere il miglior giudice di te stesso, se la critica che ti è stata portata ha senso, prendila come spunto per migliorare altrimenti non permetterle di “entrarti sottopelle”. 

Un’opinione ha potere su di te solo se concordi con essa.

Sara Iannone

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