L’email marketing talvolta è stato dimenticato, considerato morto, inutile o addirittura un sistema ormai oltrepassato.

La domanda è lecita: l‘e-mail marketing, funziona davvero o è morto? 

Molto probabilmente anche tu, essendo stato vittima di qualche newsletter da parte di aziende o attività, leggendo il titolo di questo post, avrai alzato lo sguardo in alto sussurrando: “oh mamma!”.

Questa in effetti è la reazione di molti, ma la verità è che l’email marketing, ad oggi, risulta uno dei sistemi migliori per generare interesse e, di conseguenza, traffico.

Deve essere incluso in una strategia di marketing. Il trucco consiste nel capire come utilizzare tale mezzo

Attualmente, in effetti, sono molte le imprese che hanno deciso di non adoperare l’email marketing e le motivazioni sono facilmente intuibili: un po’ per pigrizia, forse perché pensano di non essere in grado di farcela o – questa è l’opzione più gettonata – sono convinti che non porti a nessun risultato.

Ma è vero?

Scopriamolo insieme. 

EMAIL MARKETING: SERVE O NO?

E-mail marketing, funziona davvero o è morto?

Come prima cosa ci tengo a sottolineare che l’email marketing, in realtà, non va bene per tutte le aziende, ma il trucco riservato al business che richiede i suoi servigi, consiste nell’alternare quelli che sono i contenuti informativi con quelli volti alla sponsorizzazione, con uno scopo, ben definito, di vendita.

Ma a cosa si deve la sua efficacia?

Beh, innanzitutto le email non vengono inviate a chiunque, bensì a tutti quelli che hanno dato permesso e inserito spontaneamente il loro indirizzo di posta elettronica, all’interno di un form apposito. 

Inoltre, con questo mezzo si può essere diretti, andare diritti al punto senza tanti rigiri di parole.

È vero che talvolta la casella di posta si ritrova piena di promozioni o avvisi e si tende a maledire il giorno in cui si è voluti iscrivere, ma la verità è che l’utente finale ha il coltello dalla parte del manico.

Può decidere di dare una sbirciata ai contenuti, cancellarli prima ancora di averli aperti e, se si trova all’estremo della sopportazione, di disiscriversi. 

Ma, nel caso in cui tu abbia già avuto modo di provare questa tecnica del digital marketing, avrai potuto notare che difficilmente alla prima mail ricevuta l’utente si disiscrive.

Analizziamo il comportamento su noi stessi: se decidessimo di iscriverci a un sito web che ci interessa e che ci ha colpito, vorremmo cliccare subito su Unsubscribe al primo tentativo che il povero marketer fa? La risposta è no.

Tendenzialmente avviene dopo un po’ e questo significa che la strategia di business adottata ha qualche falla. 

Ahimè, inizialmente ci vorranno un po’ di test e prove per valutare quale possa essere la strategia migliore ai fini della conversione.

Tutto ciò è possibile perché, attraverso programmi appositi una volta spedita la newsletter, potrai avere a disposizione i seguenti dati: 

– se le persone hanno effettivamente ricevuto la tua lettera digitale;

– se hanno aperto l’email senza averla letta;

– se l’hanno letta;

– se hanno cliccato all’interno dell’e-mail per direzionarsi sulla tua pagina di destinazione;

– se ha effettivamente compiuto l’azione desiderata (ad esempio la richiesta di un preventivo o un acquisto). 

Utile non è vero?

Ma dove voglio arrivare?

Semplice, avendo questi dati alla mano potrà esserti facile capire su quali aspetti lavorare, quali funzionano e interessano o no.

Nessuno ha mai detto che sarebbe andata bene alla prima, in una fase iniziale occorre cominciare a conoscere i propri potenziali clienti, così da soddisfarli sempre di più nel tempo.

UNA STRATEGIA DI EMAIL MARKETING NEL CONCRETO

E-mail marketing, funziona davvero o è morto?

Adesso vedremo cosa occorre per cominciare a ideare una strategia concreta, utile e soddisfacente di e-mail marketing.

Innanzitutto, come per qualsiasi altra cosa inerente al digital è bene predisporre pochi concetti ma essenziali. 

  1. Gli obiettivi 

Sicuramente devono essere realistici, rispecchiare tutto il tuo business plan ed essere in linea con il settore di riferimento. Il piano d’azione dovrà girare intorno a quello che vuoi raggiungere e, come accennato sopra, essere aggiustato nel caso non si vedessero – dopo diversi tentativi – i risultati sperati. 

In aggiunta, questi obiettivi devono anche essere delineati sulla base del target voluto. 

2. Database e programmi 

I database sono generalmente contenuti all’interno di piattaforme specifiche, atte allo scopo di diffondere le email agli interessati.

Infatti, vi sono veri e propri recipienti contenenti tutte gli indirizzi di posta elettronica dei clienti, o meglio, coloro che hanno fornito volontariamente il proprio dato per continuare ad avere aggiornamenti; questo gruppo conosce bene l’azienda, cosa fa e di cosa tratta e diciamo che con loro si dovrebbe andare sul sicuro. 

Un’altra sezione è quella dedicata ai potenziali stakeholder.

Sarebbe a dire tutti quelli che hanno inoltrato la richiesta, sono stati registrati, ma poi non hanno concluso l’azione di acquisto.

In questa opzione è bene che si elabori campagne apposite volte al tentativo di riconquistarli per farli diventare clienti stabili.

Esiste la link builder anche per le email?

Assolutamente si.

Per avere maggiore affluenza potresti pensare di chiedere a un business partner di apparire in una delle loro email.

Ovviamente deve essere attinente, sviluppare curiosità e, soprattutto, garantire un grado di soddisfazione elevato. 

Se vuoi creare i tuoi database e hai deciso di utilizzare un software apposito, basterà impostare i parametri pertinenti e tutto verrà da sé.

Se, invece, hai a disposizione elenchi di indirizzi fai da te, ci vorrà qualche tempo in più per l’inserimento, ma una volta eseguito, anche in questo caso ogni cosa poi procederà in automatico. 

3. Oggetti, contenuto e grafica 

Inutile dire che l’oggetto racchiude la chiave di apertura o meno della nostra email.

Oltre al mittente, è la prima cosa che un iscritto vede ed è quello che lo spinge a cliccare sopra la comunicazione.

Dunque deve essere accattivante e lasciare un po’ in sospeso.

Magari potrebbe essere una buona idea immettere una domanda e lasciare la risposta nel corpo del testo, così, il destinatario incuriosito sarebbe spronato a proseguire con l’azione. 

Anche i contenuti delle e-mail sono fondamentali. Il logo e le immagini – rigorosamente in linea con quelle del sito – interpretano i punti di riferimento riconoscibili; insomma, ogni cosa deve veicolare l’attenzione e il comportamento di chi guarda. 

Occhio però!

Se farai un potpourri di roba, inserendo mille informazioni con annesse foto e icone diverse, creerai una confusione tale che porterai chi di dovere ad abbandonare immediatamente la pagina.

Punta sempre sulla semplicità, fornendo il giusto risalto a quanto vuoi sottolineare. 

La stessa regola vale anche per lo scritto che deciderai di utilizzare.

Niente poemi né paroloni troppo complessi da decifrare e rivolgiti alla persona specifica.

È a lei che vuoi parlare, a chi ha aperto la tua email, non a tutto il globo.

Dai la giusta importanza a chi ti sta prestando tempo e attenzioni.

E, ovviamente, concludi il tutto con una bella, irresistibile e formidabile call to action!

GLI ORARI E FREQUENZA: ATTENZIONE!

E-mail marketing, funziona davvero o è morto?

Ok, siamo arrivati alla conclusione della creazione delle nostre e-mail, diverse per ogni scopo precedentemente prefissato.

Abbiamo le nostre banche dati e sappiamo proprio come comportarci dal punto di vista grafico.

Ma ora una domanda sorge inevitabilmente spontanea: a che ora invio le mie comunicazioni? 

Ecco, a parte la newsletter di benvenuto per tutti coloro che manifestano il desiderio di iscriversi alla nostra piattaforma – che partono in automatico al momento delle singole richieste – bisogna stabilire l’orario in cui inviare il messaggio.

E… non meno importante: la frequenza

Ogni attività è diversa e becca differenti target.

All’inizio quello che mi sento di consigliarti è di alternare gli orari di pubblicazione e invio, in modo tale da analizzare a pieno i risultati migliori.

Per quanto concerne la frequenza, invece, viene da sé comprendere che non sia il caso di procedere con un bombardamento a tavolino senza preoccuparsi di infastidire e irritare. 

Parti soft, incrementando nel momento di eventuali avvisi urgenti per poi tornare a uno standard di una/ due email alla settimana.

Avrai sempre modo di aggiustare il tiro. 

RICORDA: se è vero che non devi bombardare i tuoi lettori, ricorda che se non invii email con frequenza, questi si dimenticheranno di te e otterrai l’effetto contrario di quello sperato.

Inviare una mail al mese significa perdere l’interesse delle persone, portarle a leggere altre newsletter e non instaurare un rapporto di fiducia e di contatto.

Quindi è importante essere frequenti e non dimenticarsi degli iscritti alla newsletter, perché non sono numeri ma persone.

L’importante è trovare il giusto equilibrio.

Quindi attenzione! 

Ora sei pronto per fiondarti in questa nuova avventura, non avere timore e goditi il lavoro con i suoi risvolti positivi!

Se non sai a quale software fare affidamento non ti preoccupare, ce ne sono molti tra i quali scegliere come Getresponse, ActiveCampaign o Aweber.

In un altro articolo discuteremo dettagliatamente dei pro e dei contro di ogni strumento.

Sara Iannone

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